Letteralmente “contrazione rapida del cuore”, la fibrillazione atriale è una patologia seria che interessa il muscolo cardiaco e ne provoca un’accelerazione del ritmo.1 Un disturbo dall’incidenza piuttosto alta: nel mondo ne soffre l'1-2% della popolazione e, solo in Italia, sono circa 600 mila le persone interessate.1 Diffusa e potenzialmente pericolosa: cerchiamo di capire meglio cos’è la fibrillazione atriale e se si può prevenire.
La fibrillazione atriale è una malattia del cuore che provoca aritmia e, spesso, accelerazione del battito.
La frequenza del battito del cuore, in condizioni di riposo, è regolare ed è generalmente compresa fra le 60 e le 100 pulsazioni al minuto. In presenza di fibrillazione atriale, invece, il battito diviene irregolare e può superare le 100 pulsazioni al minuto. Ciò può causare disturbi (sintomi) che includono vertigini, difficoltà a respirare, affaticamento e complicazioni gravi.
La fibrillazione atriale può essere percepita con palpitazioni, vale a dire con la sensazione che il cuore batta con forza, sfarfalli o pulsi in modo irregolare per qualche secondo, per pochi minuti o, più raramente, in modo persistente.2
Le cause che possono influenzare l’insorgere della fibrillazione atriale possono essere diverse.
La sua frequenza è maggiore nelle persone che hanno altre malattie dell'apparato cardiovascolare e altre patologie, quali:
Alcune situazioni possono scatenare episodi di fibrillazione atriale, fra queste l’abuso di alcol, il sovrappeso, il consumo smodato di caffeina, tè, caffè o bevande energetiche, il consumo di droghe, specialmente anfetamine o cocaina, l’abitudine al fumo.2
Se da una parte, quindi, per risolvere o arginare questa patologia cardiaca è necessario sottoporsi a cure specifiche, dall’altro è anche vero che correggere lo stile di vita può portare grandi benefici alla salute del cuore.
Ecco, allora, qualche suggerimento su come ridurre i rischi e le complicanze dovute alla FA.
Come per tante altre patologie e come frequentemente accade, è lo stile di vita a fare davvero la differenza.
La fibrillazione atriale non si può prevenire, tuttavia possiamo ridurre i rischi di sviluppare questa patologia scegliendo di adottare i giusti comportamenti e proteggere il cuore. Possiamo quindi cercare di:
Tra i comportamenti da adottare, una sana alimentazione è senza dubbio la base per una buona salute. Ecco allora che per ridurre i rischi di sviluppare la fibrillazione atriale, gli alimenti sconsigliati o da portare in tavola vanno scelti con grande attenzione.
Per prima cosa è importante seguire una dieta povera di grassi di origine animale, come insaccati e formaggi, ed evitare l’abuso di sale e di dolci. Anche l’alcool deve essere ridotto: la quantità massima non dovrebbe superare i 2 bicchieri di vino al giorno per gli uomini e 1 per le donne.
Via libera, invece, ai cibi ricchi di fibre, verdura e frutta. Ottimi i legumi e la frutta secca, i cereali integrali, il pesce, le carni bianche e i latticini a basso contenuto di grassi.3
Al pari di una sana alimentazione, anche l’attività fisica fa bene al nostro corpo. Ma qual è la relazione tra fibrillazione atriale e sport?
Una ricerca pubblicata nel maggio del 2017 sulla rivista International Journal of Cardiology ha messo in luce come l’attività fisica possa sia risultare un fattore di protezione verso questa patologia che svolgere un ruolo attivo nella cura dei pazienti a rischio.4
Con la fibrillazione atriale, quindi, si può fare sport? La risposta è sì. Purché sia regolare, moderata e concordata con il proprio medico.3 Praticare sport ad alta intensità – come la corsa su lunghe distanze – può, infatti, esasperare la patologia e i suoi sintomi. L’ideale, quindi, è fare attività fisica 2 volte alla settimana a ritmi non elevati.5
Se è vero che con la fibrillazione atriale si può fare sport, facendo attenzione a non esagerare con lo sforzo, è anche vero che ci sono attività che sarebbe meglio evitare. L’abbinata bici e fibrillazione atriale, per esempio, non è consigliata.5
Un altro nemico del cuore è il fumo: è noto, infatti, come il rapporto tra fibrillazione atriale e fumo di sigaretta sia stretto e provochi frequentemente alterazioni del ritmo cardiaco, con un impatto crescente rispetto alla quantità di sigarette fumate.6
Lo dice la scienza: da alcuni studi, infatti, è emerso come fumare tra le 5 e le 30 sigarette al giorno aumenti fino al 45% la probabilità di soffrire di fibrillazione atriale.6 Con conseguenze anche serie: la più frequente tra le aritmie cardiache colpisce particolarmente i fumatori, esponendoli anche ad un maggior rischio di ictus cerebrale, di cui questa patologia è fattore scatenante.6
Anche l’emotività e la capacità di fronteggiare o evitare situazioni stressanti o di ansia possono influire sulla salute del cuore.
Il rapporto tra fibrillazione atriale e stress è molto stretto. Quando una persona è sottoposta a stress fisico o emotivo, infatti, l’organismo può rispondere con una violenta accelerazione del battito cardiaco, che può raggiungere picchi elevati nel giro di pochi minuti.7
Imparare a gestire l’ansia e l’emotività tramite tecniche come lo yoga o la meditazione, quindi, può essere un buon modo per intervenire contro la fibrillazione atriale, senza dimenticare che, come per ogni patologia, è importante fare prevenzione, migliorando il proprio stile di vita e abitudini alimentari. Per saperne di più, consulta il tuo medico.3
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