F.A.Q.

Risposte alle domande più frequenti e consigli utili per la gestione della Fibrillazione Atriale e del Tromboembolismo Venoso.

La Fibrillazione Atriale è una condizione in cui il cuore batte irregolarmente e non riesce a contrarsi in modo forte e ritmico. La Fibrillazione Atriale può ripercuotersi sulla funzionalità del cuore e determinare un inadeguato flusso sanguigno nel corpo.1

La Fibrillazione Atriale è la forma di aritmia più diffusa nella popolazione e può manifestarsi con alcuni dei seguenti sintomi:

  • battito cardiaco rapido e/o irregolare;
  • palpitazioni;
  • dolore o sensazione di pressione al petto;
  • vertigini;
  • mancanza di respiro o ansia;
  • affaticamento e stanchezza costante;
  • sudorazione;
  • svenimenti.2

Non è sempre possibile comprendere la causa principale che ha scatenato la Fibrillazione Atriale, ma nella maggior parte dei casi questa condizione è il risultato di una combinazione di elementi.


Di certo, esistono alcuni fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare la Fibrillazione Atriale come il fumo, il consumo eccessivo di alcool e uno sforzo fisico prolungato.


Ci sono anche alcune condizioni cliniche che possono favorire l’insorgenza di questa patologia. Tra queste:


  • precedenti infarti;
  • cardiopatie;
  • pressione alta;
  • diabete;
  • apnee notturne.1

La Fibrillazione Atriale può esporre a complicanze che, in alcuni casi, possono rivelarsi anche serie. Le principali sono:


  • ictus;
  • insufficienza cardiaca;
  • affaticamento cronico;
  • complicanze aggiuntive del ritmo cardiaco.3

La complicanza più probabile è l’ictus: soffrire di Fibrillazione Atriale può aumentare di 5 volte l’eventualità di avere un ictus rispetto ad un paziente sano.2

L’ictus si manifesta con sintomi legati alla degenerazione delle funzionalità cerebrali: riconoscerli tempestivamente è fondamentale per prevenirne le conseguenze. I sintomi più frequenti sono:


  • insensibilità di una metà del viso o del corpo;
  • debolezza, insensibilità o formicolio di uno degli arti (braccio o gamba);
  • confusione o difficoltà di parola o comprensione;
  • senso di vertigini, sbandamenti;
  • mal di testa;
  • vista sfocata o buia, anche da un solo occhio.4

Sì, anche in assenza di sintomi evidenti di Fibrillazione Atriale, il rischio di ictus rimane. Per questo è importante continuare a seguire le indicazioni mediche e le terapie in corso per prevenire complicazioni.1

Contatta il medico non appena noti sintomi di Fibrillazione Atriale. Anche quando non ci sono più sintomi è importante sottoporsi ad esami clinici per monitorare l’attività del cuore.1

Nella maggior parte dei casi le persone con Fibrillazione Atriale possono avere una vita sana e attiva. È fondamentale attenersi alle indicazioni del medico e assicurarsi di fare tutto il possibile per prevenire eventuali complicazioni che potrebbero verificarsi a causa della Fibrillazione Atriale.1

Prevenire la Fibrillazione Atriale e ridurre il rischio di complicazioni è possibile: per rimanere in salute la migliore opzione è quella di mantenere uno stile di vita sano e attivo, a vantaggio del benessere del cuore.5

Non sempre è possibile curare la Fibrillazione Atriale, ma è più comune trattare le cause che la scatenano, come le apnee notturne, in modo da ridurre la frequenza e l’intensità delle aritmie.


La durata del disturbo può variare anche in base alle diverse forme di Fibrillazione Atriale esistenti, ognuna con prognosi e piani terapeutici diversi. A volte i sintomi sono persistenti e permanenti, mentre in altri casi scompaiono autonomamente, come nella Fibrillazione Atriale parossistica.


Questa condizione, indipendentemente dalla durata, deve essere quindi monitorata da un medico in maniera costante.1

Sì, anche i pazienti che soffrono di Fibrillazione Atriale, con il benestare del medico curante, possono avere una vita attiva e svolgere le normali attività quotidiane, compresa l'attività fisica sportiva.1

Se hai avuto emorragie e/o contusioni che si risolvono spontaneamente, parlane col medico alla prossima visita.8 Altrimenti, contatta il medico non appena possibile in situazioni più complesse come:


  • lividi insoliti, sanguinamento del naso o delle gengive, sanguinamento da tagli che continuano per molto tempo;
  • flusso mestruale o emorragia vaginale più consistente del normale;
  • sangue nelle urine o nelle feci;
  • tosse o vomito con perdita di sangue;
  • vertigini, pallore o debolezza.8

Il Tromboembolismo Venoso è una condizione in cui si formano coaguli di sangue all’interno di una vena. Si può distinguere in Trombosi Venosa Profonda, quando il coagulo si forma in una o più vene localizzate in profondità, ed Embolia Polmonare, quando un coagulo di sangue ostruisce un’arteria polmonare.9

L’Embolia Polmonare è una situazione che si verifica quando un coagulo si libera da una parete venosa, viaggia verso i polmoni e blocca parzialmente o totalmente l’afflusso di sangue.9

La Trombosi Venosa Profonda colpisce principalmente le grandi vene della parte inferiore della gamba e della coscia.

Il coagulo può bloccare il flusso sanguigno e causare:

  • dolore alle gambe o gonfiore della coscia o del polpaccio (o dell’arto interessato);
  • pelle più calda al tatto;
  • colorazione rossastra o striature rosse sulla pelle.10

L’Embolia Polmonare, causata da un coagulo che ostruisce uno o più rami dell’arteria polmonare, può essere fatale. Per questo è importante identificare tempestivamente i possibili sintomi.

Ecco i più comuni:


  • mancanza di respiro inspiegabile;
  • respirazione rapida;
  • dolore toracico ovunque sotto la gabbia toracica;
  • frequenza cardiaca veloce;
  • capogiro o svenimento.10

Il Tromboembolismo Venoso può colpire donne e uomini di ogni età, con una maggiore incidenza tra i pazienti oncologici, quelli che hanno subito un’operazione chirurgica e quelli allettati.

Nel dettaglio, sono più a rischio:


  • persone con precedente caso di Tromboembolismo Venoso;
  • persone che hanno più di 40 anni;
  • donne in gravidanza o che hanno appena avuto un figlio;
  • donne che assumono contraccettivi o estrogeni per il trattamento dei sintomi della menopausa;
  • soggetti obesi e che svolgono poca attività fisica;
  • persone con tumore, sottoposte a chemioterapia o che hanno avuto un intervento chirurgico del tumore;
  • soggetti con predisposizione familiare al Tromboembolismo Venoso.11

La condizione di Tromboembolismo Venoso richiede una diagnosi immediata da parte di un medico. Consulta tempestivamente uno specialista ogni volta che avverti sintomi di Trombosi Venosa Profonda o Embolia Polmonare.12

I seguenti suggerimenti possono aiutare nella prevenzione del Tromboembolismo Venoso:


  • muoviti appena possibile dopo essere stati a letto per lunghi periodi;
  • evita di indossare capi di abbigliamento che stringono e costringono;
  • mantieni un peso corporeo normale e conduci uno stile di vita salutare;
  • attieniti alle raccomandazioni del medico e del personale sanitario.12

Può accadere che a seguito di lunghi viaggi aerei si verifichino episodi di Embolia Polmonare. Restare seduti diverse ore in posizione sacrificata, come avviene in aereo specialmente in economy class, può provocare un’aumentata tendenza del sangue a coagulare: per questa ragione si parla di "sindrome da classe economica".13


I soggetti più a rischio sono coloro che:


  • chi fuma,
  • chi è sovrappeso,
  • chi porta biancheria troppo stretta,
  • chi ha già avuto una trombosi o una flebite,
  • chi è in gravidanza.

Per ridurre il rischio di embolia polmonare, durante il volo è utile seguire semplici accorgimenti come bere molta acqua, contrarre di tanto in tanto i muscoli delle gambe, flettere i piedi e non indossare abiti molto stretti.13

La coagulazione è il processo che "trasforma" il sangue da liquido a solido.14

Questo fenomeno è favorito da alcune sostanze presenti nel sangue, oltre che dal calcio e da precise proteine.


La vitamina K è un elemento fondamentale nell’attivazione di specifici fattori della coagulazione. Il nostro organismo riceve la vitamina K da due fonti:


  • dai cibi (alcune verdure ed il fegato degli animali);
  • dalla flora batterica intestinale.15
    Bibliografia:
  1. FAQs of Atrial Fibrillation. American Heart Association website.
    https://recipes.heart.org/-/media/data-import/downloadables/3/9/2/pe-afib-faqs-of-atrial-fibrillation-ucm_424424.pdf?la=en (Ultimo accesso 25/11/2020).
  2. What are the Symptoms of Atrial Fibrillation? American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/atrial-fibrillation/what-are-the-symptoms-of-atrial-fibrillation-afib-or-af (Ultimo accesso 25/11/2020).
  3. What is Atrial Fibrillation? American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/atrial-fibrillation/what-is-atrial-fibrillation-afib-or-af (Ultimo accesso 25/11/2020).
  4. I cinque campanelli d’allarme dell’ictus cerebrale. Sito Fondazione Umberto Veronesi
    https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/neuroscienze/i-cinque-campanelli-dallarme-dellictus-cerebrale (Ultimo accesso 25/11/2020).
  5. Lifestyle Strategies for Atrial Fibrillation. American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/atrial-fibrillation/treatment-and-prevention-of-atrial-fibrillation/prevention-strategies-for-atrial-fibrillation-afib-or-af (Ultimo accesso 25/11/2020)
  6. Fibrillazione atriale: che cosa mangiare? Sito Humanitas Salute.
    https://www.humanitasalute.it/pillole-del-dottore/65849-quali-sono-i-cibi-piu-indicati-per-chi-soffre-di-fibrillazione-atriale-quali-quelli-sconsigliati/ (Ultimo accesso 25/11/2020).
  7. Vitamina K. Sito Humanitas Research Hospital https://www.humanitas.it/enciclopedia/vitamine/vitamina-k-naftochinone (Ultimo accesso 25/11/2020).
  8. J. Steffel et al. The 2018 European Heart Rhythm Association. Practical Guide on the use of non-vitamin K antagonist oral anticoagulants in patients with atrial fibrillation: executive summary. Europace 2018 Aug 1;20(8):1231-1242.
  9. What is Venous Tromboembolism? American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/venous-thromboembolism/what-is-venous-thromboembolism-vte (Ultimo accesso 25/11/2020).
  10. Symptoms and Diagnosis of Venous Thromboembolism. American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/venous-thromboembolism/symptoms-and-diagnosis-of-venous-thromboembolism-vte (Ultimo accesso 25/11/2020).
  11. Risk Factors for Venous Thromboembolism. American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/venous-thromboembolism/risk-factors-for-venous-thromboembolism-vte (Ultimo accesso 25/11/2020).
  12. What is Venous Thromboembolism? Centers for Disease Control and Prevention Website. http://www.cdc.gov/ncbddd/dvt/facts.html (Ultimo accesso 25/11/2020).
  13. I lunghi viaggi in aereo potrebbero provocare un’embolia polmonare. Sito Humanitas Salute.
    https://www.humanitasalute.it/clima-e-stagioni/63201-rota-viaggi-aerei-attenti-alla-sindrome/ (Ultimo accesso 25/11/2020).
  14. What Is Excessive Blood Clotting (Hypercoagulation)? American Heart Association website.
    https://www.heart.org/en/health-topics/venous-thromboembolism/what-is-excessive-blood-clotting-hypercoagulation (Ultimo accesso 25/11/2020).
  15. Listing of Vitamins. Harvard Health Publishing website.
    https://www.health.harvard.edu/staying-healthy/listing_of_vitamins (Ultimo accesso 25/11/2020).

PP-GIP-ITA-1433

Fibrillazione
Atriale

Scopri di più »

Tromboembolismo
Venoso

Scopri di più »

I nostri consigli per seguire uno stile di vita sano.

Articoli, informazioni e suggerimenti utili per affrontare al meglio la vita di tutti i giorni.

Scopri di più »

FAQ Fibrillazione Atriale e Tromboembolismo Venoso.

Risposte alle domande più frequenti per la gestione della Fibrillazione Atriale e del Tromboembolismo Venoso.

Link utili

Una sezione in cui consultare i link ai siti web per ulteriori approfondimenti sulla Fibrillazione Atriale e il Tromboembolismo Venoso

Scopri di più »