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Embolia polmonare e viaggi in aereo: consigli pratici

Lo dice la statistica: volare è il modo più sicuro di viaggiare. Eppure, quando si parla di benessere e di salute, la verità può essere differente. Sapevate, ad esempio, che sembrerebbe esistere un rapporto diretto tra embolia polmonare e viaggi in aereo?1

Approfondiamo insieme le caratteristiche di questa patologia e gli impatti per i viaggiatori.

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Come si manifesta un’embolia polmonare?

L’embolia polmonare è l’ostruzione di uno o più rami dell’arteria polmonare da parte di un materiale, detto embolo, che può essere solido (un coagulo di sangue - trombo - generatosi in qualche vena lontana dal cuore e dai polmoni), liquido (ad esempio liquido amniotico durante il parto, o midollo osseo in seguito a frattura di un osso) o gassoso (in caso di attività subacquea o ferite penetranti del collo).2

Nel 95% dei casi gli emboli partono da una trombosi venosa profonda degli arti inferiori che staccandosi viene trasportata dal sangue fino alle sezioni destre del cuore e, in fine, all’arteria polmonare.3

Come accorgersene? In caso di embolia polmonare i sintomi a cui prestare più attenzione sono dolore al torace e difficoltà nel respirare bene. Anche forte sudorazione e senso di stordimento, con giramenti di testa, non devono essere sottovalutati.2

Rischio embolia polmonare e aereo, quale legame?

L’embolia polmonare è una complicazione seria che può riguardare i viaggiatori aerei e, specialmente, chi vola frequentemente e chi percorre lunghe tratte.3

Come sappiamo, è scatenata da una trombosi venosa profonda: una patologia che, mediamente, capita una volta ogni 4.600 voli di linea con una durata superiore alle 4 ore, mentre, in tratte maggiori di 8 ore, colpisce nello 0,5% dei casi. Questo dimostra come, aumentando il tempo di volo, cresce anche la probabilità di incorrere in una trombosi e, quindi, in un’embolia. Di quanto? Ogni 2 ore aggiuntive trascorse sull’aereo, i rischi di trombosi venosa salgono quasi del 20%.3

Perché embolia polmonare e aereo sono legati? Restare per molto tempo seduti nella stessa posizione e in uno spazio ristretto, come nei sedili dei più comuni aeromobili, può portare alla diminuzione della velocità del flusso circolatorio e, di conseguenza, alla formazione di coaguli nelle vene degli arti inferiori.3 Nella maggior parte dei casi questo fenomeno può dare luogo ad una trombosi.3 Tuttavia, se uno o più coaguli, muovendosi, arrivano a bloccare la circolazione delle arterie dei polmoni, all’interno dell’organismo può verificarsi un’embolia polmonare.

L’embolia polmonare da volo aereo viene anche chiamata “sindrome da classe economica”.1 Un nome curioso, che prende spunto dalle caratteristiche tipiche dei posti “economy” delle principali compagnie, che prevedono spazi non molto ampi tra i sedili e limitano in modo prolungato la capacità di movimento per i passeggeri.1

Ovviamente la distanza tra i sedili non è l’unico fattore che influisce sulla possibile formazione di un’embolia da aereo. Anche il calo dell’ossigeno a causa della riduzione della pressione, la disidratazione, la ridotta umidificazione all’interno della cabina aerea e l’aumento della diuresi a causa di un consumo eccessivo di alcool o caffè, possono scatenare questa patologia.3

L’embolia polmonare dopo il viaggio aereo

Attenzione, quindi, ai possibili sintomi in alta quota, ma guardia alta anche una volta atterrati: l’embolia da aereo, infatti, può scatenarsi anche dopo molte ore dalla conclusione del volo, in conseguenza ad una trombosi formatasi durante il viaggio.1

Il periodo considerato a rischio è tra le 2 e le 8 settimane dopo il termine del viaggio anche se la probabilità che si verifichi un’embolia polmonare successiva ad un volo che non superi le 8 ore è piuttosto bassa.3

In ogni caso, se sospettate un’embolia polmonare dopo il viaggio aereo la prima cosa da fare è quella di rivolgervi subito ad un pronto soccorso, per ottenere una prima, tempestiva, diagnosi.1

È solo grazie ad esami specifici, infatti, che è possibile appurare qual è la situazione in corso. La tac spirale o la scintigrafia possono riscontrare un’embolia polmonare, l’ecodoppler, invece, può individuare una trombosi.1

La prevenzione della trombosi da viaggio aereo

È possibile partire sereni, lasciando a casa ansia e preoccupazione? Sì, seguendo alcuni piccoli e semplici accorgimenti per impedire la formazione di una trombosi e di conseguenza dell’embolia polmonare da aereo.

Banale, ma importantissimo: durante il volo è fondamentale bere molta acqua in modo da mantenersi sempre ben idratati.1

Quando si è in volo, poi, può essere molto utile indossare abiti comodi e biancheria intima non troppo stretta, evitando così di comprimere il corpo e causare un effetto elastico, soprattutto nella zona dell’inguine.1

Ma non solo. Soprattutto durante i viaggi lunghi, è utile alzarsi e fare delle brevi passeggiate, meglio se ogni ora.4 La mobilità, infatti, aiuta ad aumentare il flusso sanguigno nelle vene.3
Se si deve affrontare un viaggio lungo (in aereo o in auto) è consigliabile ad intervalli regolari muovere le gambe e le caviglie.4

Ulteriori consigli per chi è maggiormente a rischio

Sono diversi i fattori che possono aumentare il rischio di embolia polmonare: l’età avanzata, immobilizzazione prolungata, l’essere in sovrappeso o in una condizione di obesità, il fumo, l’assunzione di estrogeni o della pillola contraccettiva e lo stato gravidanza.2

In tutti questi casi, prima di volare sarebbe bene consultare il proprio medico di fiducia.

Tuttavia, se il viaggio è già avvenuto, ecco dei campanelli d’allarme che possono anticipare la patologia e che, se avvertiti, andrebbero comunicati tempestivamente al proprio medico. I sintomi caratteristici della trombosi venosa profonda sono rappresentati dalla comparsa di dolore, tensione e gonfiore (edema) a carico di una gamba, che può diventare rossa e più calda della controlaterale. In molti casi non ci sono sintomi.4

In tutti i casi, seguire uno stile di vita sano, praticare attività fisica e curare la propria alimentazione quotidianamente, sono la miglior prevenzione per ogni tipo di patologia. Per saperne di più, consulta il tuo medico.

    Bibliografia:
  1. Humanitas https://www.humanitasalute.it/clima-e-stagioni/63201-rota-viaggi-aerei-attenti-alla-sindrome/ [Ultimo accesso 20/04/20]
  2. Fondazione Poliambulanza https://www.poliambulanza.it/esami-visite/patologie/embolia-polmonare [Ultimo accesso 20/04/20]
  3. Ok Salute https://www.ok-salute.it/salute/lunghi-viaggi-in-aereo-ecco-come-evitare-i-problemi-di-circolazione/ [Ultimo accesso 20/04/20]
  4. Ministero della salute http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=70&area=Malattie_cardiovascolari [Ultimo accesso 20/04/20]

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